Giardino acquatico: caratteristiche, progettazione e collocazione

Progettare un giardino acquatico unico! Caratteristiche, suggerimenti sulla posizione e idee per trasformare uno spazio verde in un’oasi.
Un giardino acquatico rappresenta la combinazione perfetta di eleganza e armonia, capace di trasformare un semplice spazio verde in un luogo di straordinaria bellezza; laghetti, dettagli decorativi e piante palustri richiamano l’equilibrio tra uomo e natura.
Come si fa a realizzare un giardino acquatico? Vediamo insieme le regole di progettazione e quali sono le piante da laghetto ossigenanti da utilizzare.
Dalla visione alla realizzazione: come avviene la progettazione di un giardino acquatico
Per creare qualcosa di unico è fondamentale partire analizzando attentamente le caratteristiche del progetto e il contesto del giardino così da garantire un risultato armonioso e di grande impatto. La pianificazione e la progettazionesono determinanti per garantire che l’effetto finale sia esteticamente gradevole oltre che sostenibile nel tempo. Il primo passo consiste nella scelta della posizione adatta del laghetto essendo l’elemento caratterizzante del progetto. Il consiglio è di collocarlo in un luogo dove possa ricevere la luce solare per un minimo di sei ore al giorno e che sia parzialmente ombreggiato, per evitare il surriscaldamento dell’acqua durante l’estate.
Il giardino acquatico può essere progettato e collocato in maniera differente, con stili che rispondano a varie esigenze e contesti ambientali. Tra questi possiamo evidenziare quanto segue.
Zone umide
Questi sono ambienti ideali per chi desidera creare, o arricchire, un habitat naturale favorendo la presenza di fauna e flora locali. Le piante acquatiche del laghetto da giardino possono ricoprire le sponde attirando varie tipologie di uccelli e piccoli animali.
Giardino zen
Il laghetto, nel giardino zen, diventa l’elemento protagonista, il fulcro visivo e spirituale che invita alla contemplazione. Per valorizzare questa atmosfera il consiglio è di utilizzare delle pietre levigate e della ghiaia rastrellata, e un numero limitato di elementi vegetali, scelti con sobrietà ed equilibrio.

Giardino formale
Nonostante lo stile del giardino acquatico tenda a privilegiare forme naturali e irregolari in alcuni casi è possibile introdurre linee geometriche e simmetrie. Se l’idea è quella di realizzare un ambiente formale, allo specchio d’acqua dalle forme regolari e lineari si possono aggiungere fontane con dei giochi d’acqua che donano movimento e vivacità alla composizione.
Giardino naturale
In questo caso Il progetto del giardino acquatico si sviluppa in armonia con il paesaggio circostante, prediligendo l’uso di materiali locali e di piante acquatiche che possano regalare un effetto spontaneo, autentico e perfettamente integrato con l’ambiente circostante.

Biolaghi per un effetto più naturale
Il biolago è un bacino d’acqua dolce progettato per essere un elemento ornamentale caratterizzante del giardino, che si integra in modo armonioso nell’ambiente circostante.
Si basa su un sistema di fitodepurazione: piante acquatiche e materiali naturali come ghiaia e sabbia filtrano e purificano l’acqua, eliminando la necessità di agenti chimici come il cloro. Il risultato è un ambiente sostenibile, equilibrato e perfettamente integrato nella natura.
Una tipologia di sistema completamente naturale e sostenibile capace di arricchire lo spazio, senza l’uso di strumenti complessi per l’utilizzo o la manutenzione. La struttura potrebbe comprendere aree differenti, come un laghetto e/o un ruscello affiancati da una zona di rigenerazione per la depurazione dell’acqua.
Profondità del laghetto e ambientazione
Quanto deve essere profondo il laghetto? In generale si suggerisce una profondità minima di 60-80 cm, ideale per garantire una corretta ossigenazione e ospitare la flora e la fauna locale. L’uso delle pompe e dei filtri è fondamentale per mantenere l’acqua in movimento e pulita, contrastando la formazione delle alghe. Per quanto riguarda la sua forma questa è in qualche modo legata al contesto in cui viene inserito. Per esempio, in una zona urbana si potrebbe preferire un laghetto compatto con bordi definiti e regolari che donano un aspetto formale. In campagna, al contrario, si opta per un design naturale, organico che sfrutta la conformazione del terreno e s’integra nel paesaggio.
Un altro aspetto da non sottovalutare è l’integrazione tra l’acqua e gli elementi presenti in giardino. Sentieri e panchine possono essere armoniosamente integrati, trasformandosi in punti di osservazione naturali che aggiungono fascino e funzionalità allo spazio.


Piante ossigenanti per i laghetti: quali scegliere
Le piante ossigenanti da laghetto vengono scelte per mantenere l’equilibrio ecologico del giardino acquatico. Tali vegetali vivono completamente o parzialmente sommersi e svolgono una funzione importante: producono l’ossigeno durante il giorno e alcune sostanze nutritive. In mancanza si favorirebbe la crescita di alghe indesiderate.
Quali piante ossigenanti per il laghetto scegliere? Ecco alcune delle specie più indicate per arricchire l’ambiente:
- Ceratophyllum demersum (Coda di volpe): pianta acquatica priva di radici capace di ossigenare il laghetto e offrire un rifugio ai piccoli organismi;
- Elodea canadensis (Peste d’acqua comune): tra le piante ossigenanti più facili da coltivare, ideale anche per i laghi di grandi dimensioni;
- Myriophyllum spicatum (Millefoglio d’acqua): caratterizzata da foglie delicate e ramificate contribuisce all’ottima qualità dell’acqua;
- Vallisneria spiralis: si presenta con foglie nastriformi, crea un gradevole effetto scenografico ed è di facile gestione;
- Hydrilla verticillata (Timo d’acqua): compatta e facile da coltivare, si presta perfettamente ai laghi di piccole dimensioni.
Le piante da laghetto ossigenanti possono essere posizionate sul fondo o in cestini specifici, ovvero contenitori che aiutano a limitarne la crescita e facilitarne la gestione, evitando che si diffondano troppo. Per favorirne l’attecchimento è consigliato aggiungere al substrato un mix di sabbia e terriccio, evitando l’uso di fertilizzanti.
È possibile arricchire l’ambiente altresì con delle piante galleggianti, quali le ninfee, oppure le marginali, tra cui il papiro, per migliorare l’aspetto estetico e fornire ulteriore riparo alla fauna acquatica.